La primavera è entrata a gamba tesa in questo Marzo pazzerello e grazie a delle ottime planate dei volatili del Club, la classifica ha fatto come uno di quei magnifici fuochi d’artificio che si vedono a chiusura delle sagre paesane d’estate: SBANG! Lucine, brillantini e kilometri qua e la, da stropicciarsi gli occhi. Mettetevi comodi, stappatevi una birra e non abbiate fretta, sarà un post molto lungo. La botta più forte del mese, l’ha sparata il buon Carlo Reghelin che grazie ad un giorno di ferie meteorologicamente perfetto, ha schiaffato giù il volo più lungo di club di questo Marzo sbarazzino, beh 125k per lui, volo che gli permette anche di balzare davanti a tutti, nonostante abbia caricato solo 5 voli sui sei previsti per il calcolo della classifica. A esser precisi cmq, lo scettro del volo più lungo di un iscritto spetterebbe a quella vecchia aquila di Jean Louis Alain Boschetti, nostro socio simpatizzante ma con la “””SFORTUNA””” di essere iscritto nel campionato XC nazionale con i nostri carissimi amici della valle di là, il Club Montefalcone e quindi, ahimè i suoi voli, rimarranno solo nella sua mente, nei suoi ricordi e non sulle pagine della rubrica XC del DCV… eh carò Jean, No Alpitour? (DCV) Aiaiaiaiii direbbe la pubblicità degli anni 90, ma siccome, alla fine, ti vogliamo bene e hai fatto quello che nel tuo amato francese si definirebbe come: “UN GRAN CAZZO DI VOLO” per questa volta faremo un eccezione e lo racconteremo dall’inizio alla fine in fondo a questo Post. Per i sognatori, teniamo solo a precisare che prima di marzo 2023, non aveva mai passato i 100k in vita sua ed in una settimana ne ha chiusi ben 2, uno da 150k e uno da 100k. Bravo Jean, ma adesso datti una calmata che non hai più vent’anni!
Classifica dicevamo: appurato che Carlo si è rimesso dietro tutti, il secondo gradino del podio è oKKupato da Cristiano Dal Pra che precede di una quarantina di punti Orazio Bedin, scalzato dalla vetta dopo ben 5 mesi di supremazia. Questi tre signori cmq, si sono ritrovati di nascosto il 13 Marzo per fare le prove generali, Carlo e Orazio infatti, fanno registrare uno strano volo fotocopia in stile Bottegal/Bracci, una volta intervistati a terra uno incolpa l’altro di averlo seguito tra il Caina e il Monte Rione in Novegno, portando a casa un volo di 64 km, mentre Tita che all’ultimo si defila dall’associazione a delinquere, quel giorno, si limiterà a non oltrepassare Lusiana registrando cmq un volo di 47 km, una volta a terra gli sarà chiesto: “Scusa ma Carlo e Orazio?” lui risponderà, “Ne ho sentito parlare, ma non so bene chi siano”. 47 dicevamo, gli stessi km fatti anche da Stefano Bettale (14° in classifica) che sotto i cordini del Libra si fa un ottimo volo tra Caltrano, Punta Musciè ed il Garden, Fabio Lorenzetti (10° in classifica) invece, se l’è spassata con un volo di 27Km da Campanara. In Quarta posizione troviamo Giampaolo Zuffellato con un volo vento in culo fatto il 22 marzo da Caltrano al Monte Frontal, (quello di “W Maria”) di 27km, seguito ad un paio di ore di distanza da Alvin (9° in classifica) con un volo fotocopia un km più corto. Il 22 Marzo cmq è stato il giorno che ha visto ben 8 voli buoni per la classifica dei nostri soci, 9 se contiamo il buon Jean, oltre a Zuffo ed Alvin, hanno fatto un volo da TOP SIX anche Matteo Tondello (19°in classifica) con un volo da 16k, e un Daniele Petrucci (13°in classifica) partito anche lui in pompa magna da Rialto in direzione EST ad oltranza ma che ha dovuto abbandonare l’impresa per aver rotto la pedalina dello speed, fattaccio trascurabile visto il previsto volo col vento da tergo, peccato che il cordino dello speed, si divertisse pericolosamente ad attorcigliarglisi tra i cordini del fascio, un Game Over anticipato che gli ha permesso di fermare il contachilometri a 36,8km. Cesco Uaz (5°) ed Omar (6°), partiti anche loro da Rialto, una volta riempitisi gli occhi col giro creste (MALEDETTI), hanno proseguito in direzione Revine, dove Cesco però non è mai arrivato a causa di un atterraggio di fortuna fatto in quota al Tomba (Così impara a fare i 2500 sopra il Baffelan finche gli altri sono a lavorare), volo che gli ha cmq permesso di registrare un kilometraggio di tutto rispetto di 62k. Omar invece, dopo aver visto i sorci verdi girando termiche con scarrocci kilometrici, riesce nell’intento di approcciare Revine ed atterrare a bordo Lago, con 89,8km (suo miglior volo di sempre, bravissimo o almeno fino al 22 Marzo perchè…). A registrare voli buoni in quella giornata “ONE DIRECTION” sono stati ovviamente anche Cristiano Dal Prà con 63K tra Rubbio, Cima del Favaro e il Tomba e Orazio Bedin che da Campanara ha invertito la rotta a Revine per poi dover arrendersi solo al ventone in faccia a Follina, poco più in là del Cesen con 75k in tasca! Il 23 Marzo invece, ha detto bene a Matteo Canale (8°), gran lavoratore, stakanovista, mai in ferie, ha approfittato di un bel sabato previsto “non un granchè” per spararsi un ottimo volo di 59,6km in fuga dai cumuli divertendosi un sacco (a suo dire). Il giorno dopo invece è stato il giorno dei nostri Deltaplanisti che dal Puppolo son decollati verso Castel Cesil prima, fino al Paù poi. Dado e Roberto, si sono fatti rispettivamente 66,8 e 63,7K Grandissimi! Il 25 Marzo è stato il giorno come detto precedentemente, in cui Carlo partendo dal Panettone con Omar e Cesco, dopo un fantastico giro creste tutto in dinamica, è riuscito a tornare di nuovo in Panettone prima di atterrare quasi al Garden. Vi invito a dare un occhiata alla sua traccia, in cui si vede che dopo essere uscito dalla termica a Campogrosso a quota 1700, sfruttando forse un pò di convergenza e un’autostrada di cumuli che lo hanno portato fino a 2100 in ibernazione quasi fino a Marana, non ha più girato una termica per 38 minuti di orologio, fino ad appoggiarsi in Summano ad 800m. Cesco invece, ha fatto male i conti con l’est incombente, girandosi sul Monte Alba, tra il Novegno e il Pasubio, l’Est lo ha dapprima schiaffato giù in sottovento al Novegno, costringendolo poi ad andare ad atterrare dopo 57Km, ai piedi del Summano. Omar invece, è stato ad una pisciata (sua, non di cane) dal meritato premio capolavoro dei 100k, dopo 60,2k infatti, è atterrato a Rubbio per fare plin plin, è ridecollato per farne altri 39,2 prima di fare Top in Panettone per recuperare la macchina di Carlo, il tutto, 30 secondi prima che sparisse in nube, CA-PO-LA-VO-RO, ma caro Omar, io non avrei avuto dubbi, mi sarei pisciato addosso piuttosto di farmi spezzare il volo da Xcontest. Zuffo invece, dotato ancora di una signora viscica, nonostante l’età non più da teenager, 😉 , di km, quel giorno, ne ha fatti ben 80 da Campanara fino a Castel Cesil ad Est, prima di tornare verso Caltrano non prima di aver girato ad Ovest sotto le meravigliose pareti del Monte Cengio. Lo stesso giorno cmq, è da segnalare anche l’ottimo volo di 61km del neoiscritto al campionato: Nicola Candussi (15°), anche lui da Campanara, che ha fatto, Cima del Favaro ad Ovest, Monte Tomba ad Est e atterraggio a Borso… segnatevelo, non rimarrà per molto sotto i primi 10 in classifica.

E per finire, come promesso il racconto dei 151,85km di Jean, se avete finito la birra, stappatevene un altra.

Venerdi 22 Marzo 2023
Sono le 10:40 di un possibile venerdì da leoni per i volatori della pedemontana, super windgram su tutto il fronte da Marana a Montefalcone (quello in Friuli però), l’Ovest previsto fino a 15 nodi a Bassano nel pomeriggio, darebbe poche chance per il ritorno in volo e così si punterà ad un volo “ONE DIRECTION” con ritorno “in qualche modo”. Fu così che in 4 di quelli buoni del Montefalcone, che rispondono al nome di: Lino, Stefano, Jean e Fabrizio in compagnia di Giulio Michelin del “Volo Berico” decidono di partire vento in culo in modalità: “EST AD OLTRANZA”. Decollano tutti a parte lui: Jean, o meglio, ci prova ma si fa disarcionare un paio di volte in decollo dalla giornata frizzantina, perde tempo e così parte per ultimo, gli altri stanno già termicando sul Gramolon quando lui , vistosi in ritardo, dopo aver fatto i 2100 in Marana, decide di recuperare il tempo perduto partendo dritto per dritto in direzione Summano. Solo Lino, vedendo la malparata, si mette all’inseguimento ma Jean, è già in modalità “PROVA A PRENDERMI”. Sullo Scandolara è sotto i 1600 ma ci mette un attimo girando termica a rimettere i metri sotto l’imbrago che lo porteranno in planata ad appoggiarsi prima di tutti in Prà minore in Summano a quota 850m. Qualche giro sopra il Prà per annusare l’aria, poi inforca la termica della Val Grossa e sale a 1400 per intraprendere il traverso verso il Foraoro, dove poggierà a 700m con 25 minuti di anticipo su Lino. Tra Tortima e Rubbio incrocia in volo Tita, fa i 1300 sopra il Caina e si fa un sol boccone della Valsugana, zigzagando e termicando tra i veloni della Flory cup. Rifà quota (1300) davanti ai tappeti di Borso, dove Lino farà quasi 1900 in recupero sul fuggiasco a 12 minuti di distanza. Sulla via del Vedetta, Lino ha colmato il Gap ma Jean decide che 1750m e il vento in culo, saranno sufficienti per planare sopra il Piave in direzione Cesen, Lino invece vuole prendersi margine e leviterà fino a quota 2000 prima di intraprendere il traverso. Jean poggia a quota 700m, agganciando sulle colline dietro a San Vito, il Cesen a discapito del nome è femmina e “te la fa sudare”, SEMPRE!, e così Jean, da galantuomo corteggia l’erta ricamandogli 3 termiche sulla cresta fin sopra Pianezze di Valdobbiadene a quota 1380, il Cesen, capitola! Lino invece che poggerà a quota 1000 con Michele, Stefano e Fabrizio ci mette un po’ prima di risalire a 1900 perdendo terreno sul fuggitivo che oggi ha l’argento vivo addosso! Jean, girando poco o nulla, arriva a vedere il panorama sopra i laghi di Revine rimettendo 22 minuti tra lui e Lino, scomparso dai suoi specchietti retrovisori, ormai fuori anche dalla distanza binocolo, tra Jean e Lino, ci sono gli altri volatili, che non cedono di un metro. Jean veleggia sul lungo costone, il profilo inconfondibile del “Col Visentin” si staglia a Nord Est mentre più avanti in lontananza, il lago di Santa Croce è una meraviglia color cobalto nel fondovalle. Come un Oca delle Nevi in migrazione verso Nord, anche se lui sta andando ad Est e al di là, (del Col Visentin) non c’è mai andato, il suo sesto o settimo senso gli dice “Jean, traversa, diavoeo can” e così, sorvolando, facendo le corna al Lago Morto gridandogli un meridionalissimo “Tiè”, attraversa e risale a 1800m già prima di Col Grande, lui, il suo Artik 6 e 40m di cordini in più, che dovrebbero frenarlo rispetto ai suoi compagni di merende… ma che oggi con il vento che vien da dietro quasi quasi, non sono così penalizzanti. 1300m davanti al Piancavallo, manina sull’attenti a salutare Aviano in pedemontana, prima di rifare i 1700 sul Monte Castelat che gli nasconde il Lago di Barcis a Nord. Sorvola il Lago di Ravedis, perde quota sulle colline di Maniago, passa sopra Meduno, talmente basso che saluta le sciure che sono fuori a raccogliere i panni seccati dall’ovest ma Jean non demorde, sa che è la sua giornata e a 530m riaggancia termica, fa i 1100 sul Monte Valinis che guarda una Meduno sulla via del tramonto e si lancia verso le sconosciute colline friulane. In lontananza una lunga lingua bianca coglie la sua attenzione “Sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria” (cit. Pollon) no amici tossici, non è una riga di Coca ma per lui ha lo stesso effetto, è il greto del Tagliamento. Sopra Oltrerugo, aggancia la termica buona per tentare l’attraversata del grande Fiume, 1100m, adrenalina nelle vene, benzina sotto al culo è alto abbastanza per vedere a distanza di planata San Daniele del Friuli a Sud e intravedere Gemona a Nord. Finiscono le termiche, “non se va più vanti nianca supiando” e dopo 6 ore di volo, atterra nella campagna a Nord di San Daniele. UN SOGNO! Gli altri 3 valorosi inseguitori, compagni di avventura atterreranno poco prima, sopra l’abitato di Usago, Lino invece che nel frattempo ha raggiunto gli altri sorpassandoli, atterrerà appena al di quà del Tagliamento. Grandissima giornata, una di quelle che fra trent’anni sarà ancora ricordata con un “Ciò e te ricordito chea volta che semo partii vento in cueo da Realto e semo rivà in Friuli?” Chapeau! Il Viaggio di ritorno, fatevelo raccontare da loro perchè se no qua, se imbriaghemo a birre!

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